Friarielli

Il principale pasto invernale Napoletano: i Friarielli

Il principale pasto invernale Napoletano: i Friarielli

Non tutti sanno che la tipica tradizione culinaria Napoletana è caratterizzata da due prodotti principali:
1. la pizza, importata ed imitata in tutto il mondo, e che negli ultimi tempi è stata riconosciuta, per la gioia di tutti i Napoletani e dei maestri pizzaioli, Patrimonio dell’Unesco;
2. i “Friarielli”, a cui nessun Napoletano può rinunciare per la loro bontà.
Il nome dei friarielli ha origine dal verbo napoletano “frijere”, che vuol dire friggere. I friarielli sono le infiorescensce appena sviluppate, quindi non ancora aperte, delle cime di rapa. Non si trovano ovunque, è possibile reperirli solo a Napoli perché è solo nelle terre della regione Campania che vengono coltivati, in particolar modo nella zona nord-est di Napoli, ovvero nei comuni di Acerra, Aversa, Afragola, Caivano, Cardito, Casoria e Sant’Antimo. Molti anni addietro venivano coltivati anche nella zona collinare del Vomero, oggi considerata una delle zone più prestigiose della città, che appunto veniva chiamata “o’ colle d’ ‘e friarielle”.
In altre regioni d’Italia assumono diverse denominazioni e vengono cucinati anche in modo differente, c’è chi li lessa e chi li cuoce, per esempio a Bari li chiamano cime di rapa e le cucinano con le orecchiette, a Roma vengono chiamati broccoletti, ed in Toscana li chiamano rapini. A Napoli, invece, vengono prima lavati e poi cucinati nell’olio d’oliva con aglio e peperoncino, in poche parole vengono soffritti.
Una piccola leggenda narra che la ricetta dei friarielli sia nata in un vicolo di un quartiere popolare della città, Materdei, da una Signora che aveva un “vascio” (basso, tipiche case popolari situate al piano terra con l’accesso diretto dalla strada) che fungeva da negozio per la vendita di pizzette fritte con il pomodoro. Ogni giorno la signora preparava una grande pentola nella quale ci metteva della sugna e dell’aglio a soffriggere e dove poi immergeva delle pizzette di farina gialla (o’ scagnuozzo) per la cottura. Un giorno, l’aiutante della signora si rese conto che erano finiti i pomodori e che non avrebbero potuto proseguire con la vendita e le portò l’unica cosa che era rimasta nel retro bottega: i broccoletti. Innervosita dalla situazione la signora gettò i broccoletti nell’olio bollente senza curarsene. Dopo qualche istante il negozietto si riempì di un odorino mai sentito, eccezionale, un miracolo culinario. Nacquero così i friarielli e fu subito festa a Napoli.
Nella cucina Napoletana i friarielli creano un binomio indissolubile con la salsiccia, di cui ne rappresentano il contorno tradizionale e si dice che la pizza con salsiccia e friarielli sia stata la prima variante della piazza margherita. Sono considerati i principali cibi da strada Napoletani, non esiste panineria, pizzetteria o rosticceria che non prepari il panino o il calzone con salsiccia e friarielli.
Tutti coloro che non sono Napoletani dovrebbero visitare la città ed assaggiarli, solo così si può capire la bontà di questo piatto.



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